“Ti ristrutturiamo casa pensando a tutto noi!”
“Sostituisci i tuoi infissi con il 50% di sconto in fattura…”
Queste sono alcune delle tante offerte che oggi troviamo sulla piazza se pensiamo di voler ristrutturare il nostro immobile.
Ma è proprio così conveniente ricorrere alla cessione del credito e allo sconto in fattura quando si devono fare lavori in casa o sostituire gli infissi?
Il consumatore finale di queste proposte è lo stesso cliente che si lamenta con la Banca o il proprio Consulente Finanziario per i tassi di interesse a zero e che, poco soddisfatto del risultato dei propri investimenti, si avventa sul trading on line alla ricerca di miglior fortuna.
Concentriamoci sulla cessione del Credito al rivenditore con l’ottenimento di uno sconto in fattura diretto del 50%.
Il rivenditore incassa il 50% di denaro in meno, ha nell’immediato una liquidità inferiore per far fronte ai propri impegni. Per coprire quell’ammanco di cassa l’Imprenditore dovrebbe ricorrere o a mezzi propri o a un finanziamento bancario.
Con il Decreto Rilancio è stata data la possibilità al rivenditore a sua volta di cedere il Credito d’Imposta ad un Istituto bancario, cessione di credito che peraltro può svolgere anche il cliente finale che effettua la ristrutturazione.
Le Banche ovviamente trattengono degli oneri finanziari più o meno alti sull’importo ceduto a seconda dell’Istituto di riferimento.
In questa situazione, quali trappole possono nascondersi per il consumatore finale?
- Il rivenditore aumenta il prezzo del bene venduto. La prima trappola da valutare è proprio questa, il rischio di fare una ristrutturazione di valore nettamente inferiore rispetto alla spesa per i lavori effettuati.
- Si parla di percentuali come il 10, 15, 20 o addirittura il 30% di oneri finanziari per la cessione del credito fatta dal rivenditore alla Banca. Ma esiste una vera vigilanza su questa forbice di tassi?
- Nella quasi totalità il cliente deve pagare il 50% di ciò che acquista con lo sconto in fattura al momento della firma del contratto, un pagamento che nella normalità avrebbe modalità differenti e molto più morbide, per esempio il 20% subito, 50% a metà lavori circa, 30% a lavori ultimati. Una volta pagato tutto, se il fornitore dovesse ritardare non avremmo molte garanzie.
- La cessione del credito con lo sconto in fattura presuppone la firma di un contratto tutelante per il venditore: dovesse sopraggiungere qualche problema di natura fiscale il consumatore finale ha l’obbligo di versare immediatamente il valore del credito ceduto al venditore.
La beffa sarebbe quindi quella di rischiare di pagare i lavori ad un prezzo molto aumentato e di dover poi ricorrere anche a ricorsi o cause legali per dimostrare i propri diritti.
COSA FARE?
Nessuno lavora gratis e che venga chiesto il giusto compenso per la qualità e quantità dei lavori da effettuare è corretto. È necessario accertarsi che il costo di mercato dei lavori sia equo e reale: è evidente che se il venditore si fa carico del tuo credito fiscale carica su di te i costi reali che sostiene per cederlo a sua volta ad una Banca e deve tener conto anche dello sfasamento di liquidità che gli si crea. Fai che questa non sia la scusa per applicarti dei costi assolutamente esosi, coprendosi dietro lo specchietto per le allodole del Superbonus o i tuoi vantaggi fiscali potrebbero azzerarsi completamente.
Se vuoi rimanere aggiornato, iscriviti qui sotto a STELLA POLARE, la mia newsletter periodica su questo e altri temi finanziari!
Ti è piaciuto l’articolo? Condividilo su: