L’oro è da sempre oggetto di controversie: c’è chi lo considera un investimento privo di valore e chi lo vede come l’unico bene in grado di proteggere e far crescere il proprio capitale in modo sicuro.

Ma cosa c’è di vero dietro questa dicotomia? Quali sono i fattori che influenzano il prezzo dell’oro e ha senso investire in esso? In questo articolo, esamineremo alcuni falsi miti per comprendere se e come l’oro possa essere parte di una strategia di investimento.

Bene rifugio, ma con cautela

Molti investitori considerano l’oro come un rifugio sicuro, un’ancora di stabilità in tempi di inflazione, conflitti o crisi finanziarie. Tuttavia, l’oro ha subito notevoli ribassi nel corso della storia, con tempi di recupero spesso lunghi e incerti. Prima di investire in oro, è importante considerare questi dati storici che possono mettere in discussione il concetto di “protezione”.

La funzione strategica dell’oro

Se inserito correttamente in un portafoglio diversificato, l’oro può offrire vantaggi significativi, come la protezione dai ribassi dei mercati azionari durante le crisi più profonde. Tuttavia, è importante notare che l’efficacia dell’oro come bene rifugio può variare a seconda del contesto economico e delle politiche delle banche centrali.

Oro, inflazione e tassi reali

Contrariamente alla convinzione diffusa, l’oro non è strettamente legato all’inflazione, ma piuttosto ai tassi reali. Questo significa che il suo valore dipende dall’andamento dei tassi di interesse al netto dell’inflazione. È importante comprendere questa dinamica per valutare correttamente il ruolo dell’oro in un portafoglio.

Oro e banche centrali

Le azioni delle banche centrali, specialmente dopo le sanzioni inflitte alla Russia, possono influenzare significativamente il prezzo dell’oro. Il crescente interesse delle banche centrali per l’oro negli ultimi anni ha contribuito a far crescere le sue quotazioni, rendendolo un asset attraente per gli investitori.

Perdita di fiducia nel sistema finanziario

L’oro può essere un’assicurazione contro il rischio di un collasso del sistema finanziario o una svalutazione delle valute tradizionali. Tuttavia, è importante valutare attentamente i rischi e i benefici associati all’investimento in oro e decidere se è adatto alle proprie esigenze di investimento.

Un contrappeso per il dollaro

L’oro tende ad essere inversamente correlato al dollaro: un dollaro debole può favorire l’aumento del prezzo dell’oro. Questo rende l’oro un possibile contrappeso al rischio di svalutazione del dollaro, ma è importante considerare anche altri fattori che influenzano il prezzo dell’oro.

Come e quanto investire in oro

Esistono diverse modalità per prendere esposizione all’oro, tra cui gli ETF che investono in oro fisico e le azioni delle società estrattive. Tuttavia, è importante valutare attentamente le opzioni disponibili e decidere quale sia più adatta alle proprie esigenze di investimento e al proprio profilo di rischio.

Quanto oro inserire in un portafoglio dipende da vari fattori, tra cui la propria tolleranza al rischio e la combinazione delle altre asset class presenti nel portafoglio. In generale, una corretta esposizione all’oro dovrebbe attestarsi tra il 5 e il 10% del portafoglio complessivo.

Quando non investire in oro

È importante comprendere che detenere oro in portafoglio può comportare performance inferiori rispetto alla media del mercato in determinati contesti. Prima di decidere di investire in oro, è importante valutare se si è disposti a sopportare periodi di performance inferiori e se si comprendono i rischi e i benefici associati a questo investimento.

L’oro può essere parte di una strategia di investimento ben ponderata, ma è importante valutare attentamente i rischi e i benefici associati e decidere se è adatto alle proprie esigenze di investimento. Come ogni forma di assicurazione, l’oro ha un prezzo da pagare sotto forma di volatilità e potenziali performance inferiori in determinati contesti di mercato.