Siamo abituati a considerare i paesi del nord Europa esempi all’avanguardia per quanto riguarda l’ecologia, le politiche di sviluppo e l’integrazione. In quel freddo nord si guarda al futuro con una prospettiva di lungo periodo, si punta sull’educazione, sull’innovazione e sugli investimenti.
NON PROPRIO COME NOI!
Il fondo sovrano di Oslo è l’esempio virtuoso di come dovrebbero essere gestiti i capitali e gli investimenti anche nel nostro Paese.
Il futuro previdenziale degli italiani passa per investimenti che per lo più sono a reddito fisso o addirittura negativi. La maggior parte dei nostri capitali privati è a marcire sui conti correnti. Il fondo norvegese, invece, investe nel lungo periodo per il 70% in azioni da tutto il mondo, disinteressandosi delle oscillazioni nel breve.
Come ormai ben saprete, c’è una logica da seguire per investire in modo intelligente e redditizio. Si tratta di METODO e STRATEGIA a lungo termine.
Certo, la Norvegia ha il petrolio. Nel 1990, dopo la scoperta di un enorme riserva petrolifera, il governo norvegese decise di creare il Government Pension Fund Global, un fondo per garantire che i soldi guadagnati dal petrolio vengano usati in modo responsabile, pensando a lungo termine.
COME FA A FUNZIONARE QUESTO FONDO?
La maggior parte dei proventi è stata utilizzata investendo in azioni, reddito fisso e immobili. Diversificando ampiamente gli investimenti, hanno ridotto il rischio che il fondo perda denaro. L’obiettivo è disporre di investimenti diversificati che comportino una buona diffusione del rischio e il massimo rendimento possibile.
Questa modalità di gestione ha permesso al Fondo Sovrano Norvegese di ottenere un rendimento annuo del 6,1% tra il 1° gennaio ed 31 dicembre del 1998 e la fine del 2019.
NOI COSA POSSIAMO FARE?
La Norvegia ci insegna una lezione: QUELLA DEL METODO.
Noi abbiamo turismo, belle arti, architettura, cultura millenaria, settori enogastronomici, imprese fantastiche, ricercatori straordinari. E poi un mare da sogno, il verde delle colline, le vette imbiancate, i laghi, i borghi storici, i paesini di montagna, tutte risorse importantissime e utilizzabili per l’economia e la crescita. NON CI SERVE IL PETROLIO!
Nessuno ha mai pensato di investire coerentemente con ciò che indicano i mercati e sfruttarne le leve di crescita! La crescita è data dai mercati più produttivi, che sono quelli azionari.
- La prima condizione da seguire è la diversificazione: permette di eliminare moltissimi rischi mantenendo alta la potenzialità d’investimento.
- Non dimentichiamoci di guardare al lungo periodo per la crescita, non curandoci delle oscillazioni nel breve periodo.
- Manteniamo scorte contenute di liquidità, soprattutto per le emergenze.
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