Nelle ultime settimane abbiamo assistito ad un susseguirsi di ribassi di borsa molto pesanti, 12 /15% a seguito dell’innumerevole numero di manovre messe in campo in maniera congiunta da tutte le Banche Centrali mondiali.

Adesso vediamo slanci altrettanto massicci al rialzo, se pur ancora contraddistinti da una certa volatilità, anche se quest’ultimo indice è in notevole ribasso.

In precedenza questi trend duravano anche per periodi molto più lunghi ma con discese e risalite molto più contenute, sintomo ovviamente che qualcosa è cambiato.

Questo denota anche la necessità da parte degli investitori di stare molto più fermi, perché sono pochi coloro che riescono a giocare in maniera adeguata su questo mercato.

Muoversi con un coltello che cade in picchiata con la punta rivolta perso il basso è decisamente molto pericoloso, solo mani molto esperte sono in grado di farlo.

Ma come mai assistiamo a movimenti così repentini?

Oggi vi spiego 2 cose:

  1. COSA SUCCEDE AI MERCATI IN QUESTI ULTIMI GIORNI – i dati
  2. COSA SI NASCONDE DIETRO QUESTI PICCHI DEI MERCATI   sono tutti impazziti oppure esiste una spiegazione?

  1) PER PRIMA COSA I DATI

Osserviamo che cosa è successo due giorni fa:

L’ Asia, ha fatto un vero e proprio tentativo di rimbalzo, alcuni indici hanno guadagnato anche il 7%. Il KOSPI (sud Coreano) ha fatto l’8% dopo le misure annunciate dal Paese per stabilizzare i mercati finanziari.

Sulla scia ottimista, anche Europa positiva:

  •  Piazza Affari ha chiuso con un +8,69%
  • l’Eurostoxx                              +9,98%.

Segue l’America, con una seduta più che positiva :

  • Dow 30: +11,37%;
  • S&P 500: +9,38;
  • Nasdaq: +8,12%.

Cosa ha fatto muovere così i mercati ? Vediamo i fatti…

 Il mercato Americano da sempre è quello che trascina gli altri mercati.

I rialzi di questi giorni sono fortemente influenzati dalle straordinarie misure annunciate dall’America e tutte pressoché senza precedenti.

  1. La Federal Reserve USA ha lanciato un nuovo Quantitative Easing, stavolta illimitato
  2. Dopo giorni di discussioni e le votazioni fallite in Senato, ieri finalmente è stato approvato un maxi piano di stimolo finalizzato a contrastare gli effetti dirompenti del Coronavirus.

In particolare verranno introdotti un pacchetto di stimoli da 2 trilioni di dollari, con: pagamenti diretti agli americani di 1.200 dollari per redditi annuali fino a 75.000 dollari500 dollari per ogni figlio a carico; 350 miliardi di dollari di prestiti garantiti a livello federale alle piccole imprese; un programma da 500 miliardi di dollari per le società in difficoltà e 100 miliardi di dollari per le strutture ospedaliere.

 Infine oggi la BCE è intervenuta nuovamente con una mossa senza precedenti: allineandosi all’America, ha dato l’ok al QE illimitato, quindi l’acquisto di titoli (con scadenze inferiori ai 70 giorni) senza alcun limite, senza il limite del 33% per ogni singolo Paese.

Sul fronte Italia, Conte ha confermato un nuovo decreto che prenderà luce ad aprile, con il quale verranno stanziati altri 25 Miliardi come sostegno alla liquidità e al credito.

IL DISCORSO DI DRAGHI

Nel Financial Times, Draghi,ex presidente della Bce, dice ai governi:

  • In una situazione di guerra bisogna mobilitarsi come in guerra. Lasciate correre il debito pubblico, prestiti illimitati alle imprese garantiti al 100%. Le banche devono diventare soggetti pubblici con azzeramento della remunerazione per gli azionisti.
  • AGIRE SUBITO a sostegno dell’economia, senza in questa fase preoccuparsi dell’aumento del debito pubblico, perché “perdere tempo significare sprofondare in una recessione dalla quale potrebbe essere molto difficile venir fuori. Una distruzione permanente della capacità produttiva e quindi fiscale, sarebbe ancora più dannosa per l’economia”.
  • le banche devono concedere danaro illimitato a costo zero alle imprese, al 100% garantito.

2) COSA SI NASCONDE DIETRO AI PICCHI DI MERCATO:           

tutti impazziti o c’è una spiegazione?

In passato il trading dei grandi operatori di Mercato, che ovviamente influenzano e dirigono il loro andamento, avveniva in maniera “fisica”: trader e broker nella famosa sala del New York Stock Exchange decidevano acquisti e vendite per conto dei più grossi operatori del mercato e delle case di investimento.

Tutto avveniva sotto l’occhio strategico degli analisti che operavano non solo come “speculatori” ma anche considerando ottiche e strategie di più lungo termine.

Oggi le cose vanno un pò diversamente rispetto a quelle “scene da film” – lo so che state pensando tutti a Wall Street (film che peraltro consiglio di vedere se non lo avete già fatto!).

Ma torniamo a noi: lunedì scorso la campanella di apertura a Wall Street è suonata in modo diverso. Per la prima volta in 228 anni di storia, la sala del New York Stock Exchange è rimasta vuota mentre i mercati erano aperti. La decisione è stata presa in misura precauzionale per tutelare la salute dei lavoratori in risposta all’emergenza Covid-19.

 

Quindi il mercato si è mosso completamente in modo elettronico – sulla base del c.d. TRADING ALGORITMICO.

COSA È? è un metodo di esecuzione degli ordini che utilizza istruzioni di trading pre-programmate automatizzate che tengono conto di variabili quali tempo, prezzo e volume. In pratica il programma decide in automatico quando vendere e quando comprare.

COSA COMPORTA? Comporta che non appena un titolo considerato di valore, come Amazon, è calato ed ha raggiunto un certo prezzo considerato indicatore di segnale di inversione del trend al ribasso, tutti gli algoritmi sono scattati insieme ed hanno effettuato operazioni di acquisto per volumi elevatissimi. Lo stesso accade per le vendite ovviamente.

Questo implica che in pochi secondi milioni di denaro vengono improvvisamente spostati, comportando variazioni dei titoli con punti percentuali molto elevati.

Ecco spiegato l’andamento dei mercati di questi periodi: un giorno sembra che la borsa crolli, perché l’algoritmo intercetta determinati dati e quindi vende tutto in automatico, lo stesso avviene nei giorni successivi con indicatori di rialzo.

Se a questo ci aggiungiamo le manovre fatte allo scoperto è evidente che l’effetto è ovviamente altissimo.

È chiaro che con tutti questi su e giù, le vendite e quindi i ribassi di mercato avvengono in modo molto più repentino e incisivo rispetto agli acquisti e lo stesso poi i successivi rialzi di mercato: di fatto la quantità di denaro che viene mossa è sempre la stessa, ma l’incidenza nelle percentuali è ovviamente un po’ diversa.

Questo sistema operativo è di per sé una cosa positiva o negativa?

Alcuni analisti ritengono che il mercato sia perfettamente in grado di operare in modo completamente elettronico, almeno fino a che non si potrà riaprire la normale operatività.

Ma in periodi di alta volatilità sui mercati come questo, questi sistemi amplificano i sell-off, facendo crollare ulteriormente le borse ed alimentando la paura degli investitori, dando vita a quello che possiamo definire come “circolo vizioso al ribasso”. Nella normalità comunque circa l’80% del volume giornaliero di New York viene mosso da queste macchine che hanno un’ottica esclusivamente speculativa e di breve termine, senza altra prospettiva.

Ovviamente però, se questa influenza c’è nelle fasi di sell-off, ovvero con mercati in ribasso, lo stesso avviene anche nelle fasi di rialzo. Pertanto i mercati alla fine risultano volatili, ma si riequilibrano da questo effetto poi nelle fasi di rialzo.

Più che valutare se sia un bene o no questo modo di operare, è opportuno, per fare investimenti di successo, essere consapevoli dell’esistenza nei mercati di questa dinamica per essere in grado di interpretare movimenti anche molto repentini.

Per gli amanti del trading poi è importante sapere che in questo tipo di mercati è molto più difficile farlo e molto più complesso fare previsioni in un sistema molto lontano dalla logica dei fondamentali.

È indispensabile comprendere questi processi per trattenere l’ansia nei momenti in cui i mercati scendono, con chiare le loro dinamiche, ed anche per capire che è sempre più importante, per chi vuole uscire dai mercati, farlo gradualmente e quando le cose vanno bene; altrimenti diventa pressoché inevitabile incassare delle perdite.