…Opportunità per i mercati che traballano?

Da venerdì scorso stiamo assistendo purtroppo ad una fortissima ondata di contagi da Coronavirus fuori dalla zona Cina, in particolare colpendo Europa, Corea del Sud ed anche il nostro Paese. Si sta quindi diffondendo a macchia d’olio il panico, che già da ieri ha impattato anche sulle borse.

E allora tutti si chiedono: CHE FARE? CHE ANNO SARA’ QUESTO 2020? Un anno negativo o positivo?  Quanto impatterà il Coronavirus?

Ci sono varie correnti di pensiero, per lo più divergenti in merito, ma la verità è una sola: nessuno ha la palla di cristallo.

Quale è la strategia giusta da seguire quindi? LA DIVERSIFICAZIONE. Diversificare il portafoglio su vari asset class decorrelate permette di contenere molto il rischio e di controbilanciare la volatilità ed il drow dawn dei mercati.

In questa ottica, soprattutto in casi di mercato azionario che storna come in questo momento, investire parte del portafoglio in Commodities può essere una buona opportunità di diversificazione.

 Ma cosa sono le commodities?

Si tratta di investimenti in beni reali. Suddividendoli per classi, si distingue fra:

I) Le materie prime energiche (petrolio, gas naturale, propano…).   Sono un buono strumento di difesa del portafoglio dall’inflazione.

II) I Metalli preziosi: oro, argento, platino, palladio. Sono considerati beni di rifugio, in particolare l’oro, e di riserva di valore. Sono l’investimento “ideale” in un contesto di tensione sui mercati e bassi tassi d’interesse reali, fattore quest’ultimo che diminuisce il costo opportunità relativo alla sua detenzione.

III) Materie prime agricole (mais, grano, soia…) e Soft Commoties (zucchero, caffe…) A differenza delle altre, sono caratterizzate da una domanda inelastica rispetto alla domanda: infatti qualora la richiesta di grano per esempio aumenti, prima che essa venga soddisfatta occorre un periodo di tempo piuttosto lungo.

IV) Metalli industriali (rame, zinco, nichel…) Le materie prime industriali risentono del ciclo economico ed aumentano in periodi fase di intensa attività produttiva.

Materie prime e inflazione Come accennato sopra, le materie prime sono in generale un buono strumento di diversificazione per contrastare l’inflazione. Infatti sono state storicamente caratterizzate da una correlazione positiva con essa, soprattutto con quella non attesa. In fase di rialzo dei prezzi quindi fungono bene da diversificatore nei portafogli azionari ed obbligazionari. Nel contesto attuale è difficile pensare a scenari di alta inflazione nel prossimo futuro ma niente può comunque essere escluso.

Materie prime e ciclo economico Le attività reali come le commodities sono influenzate dalla situazione corrente di domanda e offerta, dunque tendono ad essere negative nelle fasi recessive e positive in fase di crescita e di periodi di massima attività economica. Questo scenario attuale non prevede al momento situazioni di questo tipo.

Ma come investire in commodities?

Compreso quindi quali sono le tipologie di commodities e come è il loro andamento, vediamo ora in che forma si può investire su questi beni reali:

1) Acquisto diretto della materia prima fisica. Si acquista direttamente la materia prima e si detiene o personalmente o presso una società terza che ne garantisce e protegge l’investimento, come solitamente viene fatto per l’oro nei caveaux della banca depositaria o banchi metalli specializzati. Fatta eccezione per i metalli preziosi, risulta difficile e poco praticabile questa tipologia. Ci sono problemi di spazio, di stoccaggio e di deperibilità che rendono piuttosto complicato questo genere di investimento. Il vantaggio però è che si ha una esposizione diretta al prezzo a pronti della singola commodity.

2) Investire in azioni delle società operanti nel settore delle materie prime. La criticità di questa tipologia è che non vi è una correlazione perfetta tra variazione del prezzo delle commodities e rendimenti espressi dalle azioni di settore; anzi vi è tra esse una correlazione più elevata. Questo perché quelle società potrebbero comunque avere un business diversificato che non espone la redditività dell’azienda al solo andamento del prezzo della materia prima. A questo aspetto va aggiunto poi le influenze derivanti da dinamiche aziendali, politiche gestionali, governance ecc.

3) ETF ed ETC. La maggior parte delle materie prime è quotata presso Il CME (Chicago Marcantile Exchange) o altre borse merci tramite contratti future che prevedono lotti di negoziazione molto elevati. Per questo motivo sono nati gli Etf e gli Etc su materie prime, che consentono di replicare l’andamento di singole materie prime (ETC), o indici delle stesse (ETF), con soglie di ingresso molto basse e quindi accessibili anche agli investitori Retail. In questo caso l’esposizione alla materia prima non avrà ad oggetto il prezzo a pronti, come nel caso dell’acquisto diretto, ma il prezzo a termine. Infatti avviene tramite lo strumento del future: si tratta di un contratto a termine standardizzato in virtù del quale due parti fissano oggi tutti gli elementi relativi ad una transazione (prezzo, quantità, sottostante da consegnare) che avverrà materialmente solo in corrispondenza di una determinata scadenza.

 Concludendo…

In questo momento siamo in una fase in cui sembra difficile ipotizzare scenari inflazionistici nel giro di breve termine, d’altra parte si hanno mercati obbligazionari completamente fermi poiché ci sono i tassi negativi, e i mercati azionari invece molto alti e con questo Coronavirus si presume che saranno anche piuttosto volatili.

Da quanto analizzato in questo articolo si deduce quindi che i metalli preziosi come oro, argento, palladio ecc… sono in questa fase un buon strumento di diversificazione.

Qualcuno mi chiederà: ma non è troppo alto il prezzo di queste materie prime?

Questa domanda già a Luglio 2019 mi veniva spesso fatta e nonostante i metalli preziosi sembrassero già molto costosi hanno continuato la loro incessante corsa, quindi dobbiamo cominciare a chiederci:

ma ha un senso pensare che ci sia un limite al rialzo?