Se vuoi mangiare bene e dormire male, acquista delle azioni. Se vuoi mangiare male e dormire bene, compra le obbligazioni. Il ragionamento è sempre stato questo, in fondo.
Le azioni sono rischiose anche se possono darti buoni rendimenti quando le cose vanno bene; le obbligazioni sono più tranquille, anche se rendono meno.
Ma siamo sicuri che sia veramente così?
Innanzitutto un aspetto che viene spesso dimenticato quando si analizzano i rendimenti delle attività finanziarie è attenersi all’effetto dell’inflazione. I rendimenti delle obbligazioni e dei titoli di stato sono espressi in termini nominali e anche quando si parla della performance dei mercati azionari, ci si riferisce alla semplice variazione dei prezzi o del valore degli indici.
Ma, come ben ci siamo accorti in quest’ultimo periodo, l’inflazione conta! Allora, quando si confrontano i rendimenti degli strumenti finanziari, si dovrebbe sempre fare riferimento ai rendimenti reali, cioè al netto dell’inflazione.
Solo tali rendimenti, infatti, ci dicono quanto è veramente cresciuta la nostra ricchezza in termini di potere d’acquisto.
A questo punto è facile intuire che i rendimenti dei titoli obbligazionari e dei titoli di stato, specie quelli più sicuri, sono spesso più bassi anno per anno dell’inflazione, in particolare se si investe su scadenze brevi o comunque non troppo lunghe. Al netto del rischio di credito che può essere contenuto con la diversificazione, investire in obbligazioni potrebbe allora non essere affatto sicuro se il rendimento non copre la perdita di potere di acquisto dovuta all’inflazione.
Anche se magari non ce ne accorgiamo, diventiamo in realtà più poveri.
Ma cosa succede invece con le azioni, riferendosi ovviamente a un portafoglio ben diversificato o a un indice di mercato e non ad un singolo titolo come consiglio anche nel mio e-book Value Generation?
Beh, sappiamo che il loro valore può oscillare anche significativamente. In anni di forte discesa dei mercati non solo non si copre l’inflazione, ma addirittura si vede scendere la propria ricchezza. Tuttavia, nel lungo termine le cose sono ben diverse: i rendimenti reali delle azioni sono ampiamente positivi e superano di gran lunga quelli delle obbligazioni.
Un’analisi recente, elaborata dal Centro di ricerca del Credit Suisse, conferma il fenomeno: considerando ad esempio il mercato americano nel periodo 1900-2020, le azioni ottengono un rendimento reale del 6,6 per cento contro un 2,1 per cento dei bond, cioè delle obbligazioni.
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