Dal collasso dei Tango bond fino al caso The RockTrading, si sono verificati ben 25 episodi di cattiva gestione finanziaria che hanno segnato la storia del risparmio italiano dal 2001 ad oggi.
Certo, l’educazione finanziaria può essere considerata un argomento soggettivamente noioso: ecco perché è essenziale evidenziare in modo chiaro e diretto le cifre relative ai soldi sprecati.
Secondo uno studio di Allianz datato agosto 2023 sull’alfabetizzazione finanziaria, è stato calcolato che la scarsa competenza finanziaria costa a una famiglia italiana circa 2.150 euro all’anno. È un’importante somma che potrebbe aggiungere un reddito supplementare al bilancio familiare; una sorta di tredicesima mensilità che altrimenti non verrebbe ricevuta.
Ma, nel dettaglio, a quanto ammontano esattamente i patrimoni traditi? E quante persone risparmiatrici italiane sono coinvolte?
Il risultato è impressionante: i patrimoni traditi ammontano a 52,7 miliardi di euro.
Una cifra superiore al costo annuale di 47,3 miliardi previsto nel budget 2024 dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR).
Altrettanto impressionante è il numero di italiani coinvolti nelle vicende di cattiva gestione finanziaria: 1.487.000 risparmiatori.
Non possiamo determinare con certezza quanti dei più di 50 miliardi di euro di patrimoni traditi siano dovuti alla mancanza di educazione finanziaria, è responsabilità di ciascun investitore fare un esame di coscienza. Tuttavia, possiamo fare una stima e individuare gli errori più evidenti legati ai crolli finanziari degli ultimi 24 anni.
Maleducazione, avidità e frode
Tre parole riassumono i risultati della nostra indagine: maleducazione finanziaria, avidità e frode. La maleducazione finanziaria coinvolge entrambe le parti coinvolte, ossia gli investitori e i venditori di prodotti finanziari. La responsabilità per gli investimenti errati non riguarda solo il risparmiatore, ma ricade in gran parte anche sugli intermediari finanziari che, come ribadito in centinaia di sentenze giudiziarie, hanno venduto prodotti a persone senza le competenze necessarie e con profili di rischio inadeguati.
È vero che fino al 2007 non era in vigore la MIFID, la direttiva europea che include norme a tutela dei risparmiatori. Eppure, dopo il 2007, in Italia numerosi risparmiatori sono stati coinvolti nelle vicende di Deiulemar, delle quattro banche fallite, delle due Popolari venete, di Bion, fino ai recenti crolli delle criptovalute. Quindi, le protezioni della MIFID non sono sufficienti.
Avidità e frode
Secondo l’Enciclopedia Treccani, l’avidità è “un desiderio intenso e smodato”, che però può essere mitigato da una conoscenza minima dei meccanismi finanziari. Quindi, di fronte a promesse di rendimenti elevati, come nel caso dei Tango bond, bisogna sempre valutare i rischi di quell’investimento e le perdite che si è disposti a sopportare.
Infine, in caso di illeciti, sintetizzati con il termine “frode“, il risparmiatore ha solo un modo per difendersi: l’unica possibilità per il risparmiatore è diversificare preventivamente i propri investimenti in diversi asset con rischi differenti.
Diversificare gli investimenti non è la panacea di tutti i mali. È necessario saperlo fare per evitare duplicazioni inutili e rischiose nel portafoglio. Evitare la concentrazione del patrimonio su pochi asset è solo il primo passo. Il secondo è informarsi e avere chiarezza su concetti come rischio e rendimento.
Se la pigrizia finanziaria è insormontabile, è meglio rivolgersi a un esperto.