Parlando di strategie e prodotti di investimento, non possiamo fare a meno di chiederci come gli italiani gestiscano il proprio denaro.
Il rapporto Consob di gennaio 2023 che ha come riferimento l’anno 2022 analizza diverse tematiche tra le quali le scelte finanziarie e le attitudini dei risparmiatori.
Per quanto riguarda gli strumenti finanziari scelti dagli italiani, il 50% dei risparmiatori intervistati ha scelto i buoni fruttiferi postali e i certificati di deposito, mentre per quanto riguarda i fondi comuni di investimento vengono scelti dal 29% degli intervistati anche se in incremento di anno in anno.
Con l’incremento dei tassi legato all’inflazione partito nel 2022 e forse giunto alla fine in questi giorni è tornato in auge il fenomeno del Btp People. Un’intera generazione, tra gli anni settanta e ‘90, ha affidato i propri risparmi a questi strumenti che non vedevano rendimenti così alti da molto tempo. Così, se nel 2022 sono stati comprati dal 18% dei cittadini che rientrano nell’analisi Consob, nell’anno in corso questa percentuale è più che triplicata.
Le azioni sono invece scelte dal 13% degli intervistati e dall’11% le obbligazioni. Gli strumenti con percentuale di investimento più bassa risultano essere i titoli esteri, pari a circa l’8%.
Da qualche anno viene riscontrato un interesse particolare nei confronti delle criptovalute, circa l’8% degli intervistati ha dichiarato di averci investito. Si tratta di un dato su cui riflettere tenendo presente che circa il 33% di chi ci investe non dimostra un’adeguata conoscenza del Bitcoin.
Analizziamo poi anche I FONDI PREFERITI: Assogestioni fornisce una panoramica complessiva sul tema. Se consideriamo quelli italiani i fondi preferiti sono quelli flessibili, circa il 42%. A seguire i fondi obbligazionari per circa il 26% ed i bilanciati ed azionari, rispettivamente il 22% e 10%.
Se consideriamo il mercato estero il loro valore è di circa il 48%, con un 30% di obbligazionari ed 11% tra flessibili e bilanciati.
Il fanalino di coda è sempre l’azionario.
Chi effettua scelte attive cerca di diversificare il suo portafoglio. Gli individui più abbienti sono in genere maggiormente propensi alla diversificazione e presentano conoscenze finanziarie più specifiche per prodotto.
La predilezione di un prodotto rispetto ad un altro varia a seconda dell’esperienza e dell’orizzonte temporale.
In termini di educazione finanziaria c’è un enorme lavoro da fare, solo il 50% conosce il concetto di diversificazione e questo aspetto ovviamente fa riflettere sulla necessità di aumentare la cultura in questo ambito. È appena trascorso ottobre, il mese dedicato all’educazione finanziaria, per promuovere lo sviluppo e l’apprendimento delle conoscenze e competenze finanziarie, assicurative e previdenziali.
L’80% degli italiani intervistati considera la gestione delle finanze complicata anche a causa dell’instabilità geopolitica che contraddistingue gli ultimi tempi. È peraltro in aumento il numero delle persone che non pianificano.
Il mio consiglio? Rivolgersi a un consulente finanziario!