Nell’ottobre 2008, il sistema bancario degli USA è a pezzi. La borsa precipita a colpi che vanno dai due ai cinque punti al giorno, le perdite sono a dir poco ingenti e le istituzioni non sanno dire quanto potrà durare la situazione in perdita.
Da allora sono passati 14 anni, il sistema bancario americano esiste ancora, è più solido che mai e i mercati finanziari, in questi anni, hanno avuto una vera e propria cavalcata dirompente, per quanto allora tutto sembrasse perduto.
Da noi, invece, cos’è successo? Quali azioni sono state intraprese per ridurre la quota di Debito Pubblico? Nessuna. Abbiamo fatto finta che il problema non ci fosse. Ed invece c’è eccome: in pratica il debito pubblico è aumentato di quasi altri 475 miliardi in 10 anni.
Bisognerebbe capire il momento ed alzare il piede dal pedale del tutti contro tutti, per unirci come Paese e salvare il salvabile, e tutelarci.
L’Europa ci ha sostenuto; se avesse fatto la stessa cosa anche la politica interna, a quest’ora la situazione sarebbe un’altra.
Dalla Seconda guerra mondiale nessuno scontro regionale, dalla guerra in Corea a quella in Vietnam, da quella in Iraq a quella in Siria, ha avuto un impatto così rilevante sulla crescita mondiale, l’inflazione, il commercio, ma anche le relazioni internazionali.
Quest’anno il Pil globale frenerà bruscamente, secondo le stime, rispetto a quelle pubblicate prima della guerra, quando l’economia mondiale era proiettata in forte ripresa dopo la pandemia del Covid-19. Il rallentamento colpirà soprattutto i Paesi europei, i più esposti a causa dell’import delle materie energetiche e per i flussi di rifugiati. L’Italia si fermerà al 2,5% dal precedente + 4,6%.
Proprio per questo è necessario fermare la guerra.
Chi potrà farlo?
L’Unione Europea, oppure il presidente Biden. La guerra è stata l’ultimo anello di una catena partita dal lockdown che ha generato le attuali difficoltà finanziarie.
È obbligatorio ripartire dalla fine della guerra: è l’unica strada per non rischiare risparmi, banche, redditi e aumento sproporzionato delle tasse.
Non ha alcun senso continuare a perdere settimane a caccia di un colpevole o cullando l’illusione di approntare un piano scrupoloso. Meglio agire.
Warren Buffett