Oggi torniamo a parlare di un argomento più volte discusso in questi mesi di pandemia, ma che oggi si fa più vivo che mai: l’ipotesi di una TASSA PATRIMONIALE per le fortune da 500.000 euro in su. 

Cosa ne penso, da consulente finanziario?

Credo che questo non sia il sistema ideale per riqualificare l’Italia, orientarla alla crescita e fare investimenti, ma un tentativo di tappare i buchi. Ancora la patrimoniale non è una certezza, è una proposta di legge da valutare: eppure, dal momento che se ne parla, è bene avere ben chiaro l’argomento.

Come ben sappiamo, le misure di contenimento dell’epidemia da Coronavirus hanno avuto forti costi per il paese. Nel mondo politico ci si interroga su quali misure economiche debbano essere prese per riparare ai danni: emerge quindi l’ipotesi di una tassa patrimoniale. La proposta è stata elaborata da alcuni parlamentari di Partito Democratico e LeU, con in testa Nicola Fratoianni e Matteo Orfini.

COS’È LA TASSA PATRIMONIALE?

La patrimoniale è un’imposta che viene calcolata sul patrimonio mobile (come conti correnti, obbligazioni ed azioni) o immobile (ad esempio, abitazioni e studi professionali) dei contribuenti. L’imposta, dunque, non punta i redditi da lavoro, ma il capitale detenuto da persone fisiche e giuridiche in Italia o all’estero.

COSA PROPONE L’EMENDAMENTO SOTTO ACCUSA

  • La proposta di legge chiede l’abolizione dell’Imu e dell’imposta di bollo sui conti correnti e di deposito titoli, per sostituirle con un’aliquota progressiva minima dello 0,2% «sui grandi patrimoni la cui base imponibile è costituita da una ricchezza netta superiore a 500 mila euro e fino a 1 milione di euro», per arrivare al 2% oltre i 50 milioni di euro. Nel calcolo sarebbero compresi anche i beni immobili, escluse però le passività.
  • Per i patrimoni sopra il miliardo di euro ci sarebbe anche un prelievo di solidarietà nel 2021 del 3%, da utilizzare per la lotta alla pandemia e sostenere la popolazione in difficoltà.
  • L’emendamento prevede poi, per i patrimoni all’estero «suscettibili di produrre redditi imponibili in Italia», multe dal 3% al 15% dell’importo nel caso in cui non vengano dichiarati «sulla base della normativa vigente ed ai fini del monitoraggio fiscale alla relativa dichiarazione annuale».

Ancora non c’è ovviamente niente di certo. La maggioranza prende le distanze dalla proposta di correttivo alla legge di bilancio: «Ok liberare gli italiani delle piccole tasse, dei cavilli e della burocrazia, – sottolinea il ministro degli Esteri e della Cooperazione internazionale – ma nessuna patrimoniale».

Il mio consiglio? 

RIVOLGITI AL TUO CONSULENTE DI FIDUCIA per avere maggiori delucidazioni riguardo alla tua situazione patrimoniale.

Io, se hai bisogno, sono sempre a disposizione per rispondere ai tuoi dubbi e alle tue domande in merito.

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